La riforma della sanità lombarda è stata approvata dal consiglio regionale nella tarda serata del 5 agosto, dopo una trattativa serrata con le opposizioni che aveva portato ad accogliere alcune loro richieste in cambio del ritiro di oltre 20 mila ordini del giorno ed emendamenti ostruzionistici. La riforma è passata con il voto favorevole del centrodestra e il voto contrario delle opposizioni.
Diverse le novità che vengono introdotte. La prima, quella “in testa” a tutto, è la nascita del super-assessorato che riunisce le deleghe alla salute, al welfare e alla famiglia.
I ticket verranno rimodulati in base al reddito: questa era una delle richieste delle opposizioni. In particolare, da gennaio 2016 verranno ridotti per i redditi inferiori a 30 mila euro, ma si parte già ad ottobre per quelli inferiori a 18 mila. Tutti gli ospedali verranno trasformati in Aziende socio-sanitarie territoriali. La sigla da imparare è Asst. Ognuna delle Asst avrà un reparto dedicato ai ricoveri ospedalieri e uno alle cosiddette cure territoriali, come l’assistenza ai disabili o quella domiciliare, in collaborazione coi medici di famiglia.
I medici di famiglia avranno quindi nuove funzioni. Accompagneranno il paziente fino in ospedale attraverso due nuovi tipi di strutture, Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) e Uccp (Unità complesse di cure primarie) per effettuare esami (ecografie e radiografie) e curare determinate patologie (diabete, malattie respiratorie).
Spariscono anche le Asl: si chiameranno Ats (Agenzie di tutela della salute) e, da 16, si dimezzano a 8. Si occuperanno esclusivamente del controllo e della programmazione. Da aziende, infatti, diverranno agenzie. Niente più, dunque, servizi territoriali, che saranno effettuati direttamente dalle Asst (gli ospedali, di cui sopra).
Tra le altre novità più di rilievo, cambieranno i finanziamenti per le infrastrutture ospedaliere e sanitarie private; inoltre, le nomine dei manager sanitari verranno effettuate da una commissione ad hoc, che “pescherà” da una specie di “short list” dei candidati sulla base dei curriculum (altra richiesta delle opposizioni), anche se il presidente di questa commissione potrà “ripescare” candidati non presenti nella lista. Nasce anche un’agenzia di controllo, richiesta dal Movimento 5 Stelle. Infine, il polo pediatrico: è stata sancita la fusione di Buzzi, Sacco, Fatebenefratelli e Melloni, come da accordi nel centrodestra, inizialmente diviso sulla questione.
“Con la riforma a regime – ha affermato il presidente lombardo Roberto Maroni – la regione prevede di recuperare circa 300 milioni di euro da reinvestire nel sistema sanitario in particolare per ridurre i ticket sanitari, le liste d’attesa e le rette delle residenze sanitarie per anziani“. Le opposizioni, pur riconoscendo i “passi avanti” derivati dal tavolo di confronto, restano critiche e parlano di semplice “evoluzione” rispetto al modello formigoniano.
DA ASL A AST – Le nuove agenzie che sostituiscono (e dimezzano) le Asl sono le seguenti: Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo, Brescia, Pavia, Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana (Milano e Lodi) e Montagna (Sondrio e Valcamonica).
DA AO A ASST – Le vecchie aziende ospedaliere (cioè gli ospedali) diventano Asst, con competenze anche sociosanitarie di cure territoriali, tanto che ognuna di loro sarà operativamente divisa in due strutture con bilanci separati anche se direttore generale unico.
Le Asst saranno 27. Rispetto a quanto era stato approvato in commissione, se ne aggiungono cinque: l’Asst di Crema, il Papa Giovanni di Bergamo, gli Spedali Civili di Brescia e Niguarda e Gaetano Pini a Milano. Polemiche su un emendamento “dell’ultimo minuto” che accorpa l’ospedale di Tradate all’Asst di Varese anziché a quella della Valle Olona.
La nuova Agenzia di tutela della salute (ex Asl) della Città Metropolitana riguarda i territori di Milano e Lodi. Ecco le strutture di competenza, così come definite dalla riforma: Irccs Istituto nazionale dei tumori, Irccs Istituto neurologico Carlo Besta, Irccs Policlinico (con Mangiagalli), Asst Niguarda, Asst Gaetano Pini, Asst San Paolo e San Carlo (zone 5, 6 e 7 di Milano), Asst Sacco e Fatebenefratelli (con Buzzi e Melloni), Asst Legnano, Asst Rho (con Garbagnate Milanese), Asst Lodi-Melegnano, Asst Cinisello-Sesto.“